PROGETTO “IERI, OGGI, DOMANI”. GRUPPI DI SOSTEGNO PER PERSONE ANZIANE - Comune di Milano, Consiglio di Zona 8
Come è noto, il numero di anziani in Italia è in costante aumento e risultano quindi sempre più necessari interventi mirati a soddisfare i bisogni specifici di questa fascia di popolazione.
Il processo di invecchiamento comporta perdite che alterano significativamente la qualità della vita. Adattarsi a questi cambiamenti fisiologici e funzionali non è facile a livello psichico, perché essi minano il senso di identità della persona. Inoltre eventi critici come pensionamento, lutti di persone care, diagnosi e gestione di malattie, sono tipici di questa fase del ciclo di vita. Spesso le persone anziane provano emozioni quali paura, amarezza, rancore per quello che sta succedendo loro e scelgono di ritirarsi, non riuscendo ad affrontare le difficoltà con le risorse che sono comunque disponibili. La modalità di invecchiamento cambia da individuo a individuo e non può prescindere dalla personalità e dalle esperienze che si hanno: in questa ottica appare utile fornire un intervento di sostegno e prevenzione.
Il percorso, articolato su incontri in piccolo gruppo condotti da due psicologi, si basa sulla riformulazione condivisa della storia passata, in cui tutti i ricordi, anche quelli spiacevoli, possano essere percepiti come patrimonio esistenziale nel gruppo. Ponendo l’attenzione su parti differenti della propria storia (difficoltà e soddisfazioni, relazioni vecchie e nuove, eventi personali e collettivi, ecc.) si fornisce lo spazio e il tempo per narrare un nuovo racconto, che possa svelare aspetti inaspettati ai narratori stessi, anche grazie alla condivisione con gli altri partecipanti.
Come è noto, il numero di anziani in Italia è in costante aumento e risultano quindi sempre più necessari interventi mirati a soddisfare i bisogni specifici di questa fascia di popolazione.
Il processo di invecchiamento comporta perdite che alterano significativamente la qualità della vita. Adattarsi a questi cambiamenti fisiologici e funzionali non è facile a livello psichico, perché essi minano il senso di identità della persona. Inoltre eventi critici come pensionamento, lutti di persone care, diagnosi e gestione di malattie, sono tipici di questa fase del ciclo di vita. Spesso le persone anziane provano emozioni quali paura, amarezza, rancore per quello che sta succedendo loro e scelgono di ritirarsi, non riuscendo ad affrontare le difficoltà con le risorse che sono comunque disponibili. La modalità di invecchiamento cambia da individuo a individuo e non può prescindere dalla personalità e dalle esperienze che si hanno: in questa ottica appare utile fornire un intervento di sostegno e prevenzione.
Il percorso, articolato su incontri in piccolo gruppo condotti da due psicologi, si basa sulla riformulazione condivisa della storia passata, in cui tutti i ricordi, anche quelli spiacevoli, possano essere percepiti come patrimonio esistenziale nel gruppo. Ponendo l’attenzione su parti differenti della propria storia (difficoltà e soddisfazioni, relazioni vecchie e nuove, eventi personali e collettivi, ecc.) si fornisce lo spazio e il tempo per narrare un nuovo racconto, che possa svelare aspetti inaspettati ai narratori stessi, anche grazie alla condivisione con gli altri partecipanti.
CORSO DI FORMAZIONE E SUPERVISIONE “IL RUOLO DELL’ASSISTENTE SOCIALE IN TEMPO DI CRISI” - Promozione del benessere e prevenzione del burn-out degli assistenti sociali - Azienda Speciale Consortile RETESALUTE (Merate)
L’assistente sociale oggi è chiamato a far fronte ad uno scenario di bisogni e di richieste estremamente sfumato ed articolato, che non può essere unicamente ridotto alla pura e semplice esplicitazione di pratiche e di procedure conosciute, ma che si rivelano non sempre utili per gestire le situazioni attuali contrassegnate da un elevato grado di problematicità. I bisogni impliciti non svelati, il gioco sottile delle parti, i blocchi della comunicazione, i conflitti sordi o palesi costituiscono elementi di forte criticità che, se non vengono adeguatamente mentalizzati e rielaborati, rischiano di creare una condizione di malessere psicologico che coinvolge operatori e utenti a più livelli e, quindi, di diventare seri ostacoli nell’esercizio delle proprie funzioni professionali. La crisi degli utenti e degli operatori si inserisce a sua volta all’interno di una cornice più ampia, contrassegnata da instabilità economica e sociale (difficoltà a raggiungere la fine del mese, perdita o riduzione del lavoro, mobilità non sostenibile, precariato permanente), che può a sua volta generare incertezza valoriale, dubbi esistenziali, percezione di inadeguatezza a svolgere il proprio ruolo all’interno della famiglia, sfiducia nelle proprie capacità lavorative e nelle opportunità future. Secondo una prospettiva circolare e intersoggettiva, per l’operatore impegnato nella relazione di aiuto conoscere i bisogni propri a contatto con quelli degli utenti e saperli interpretare in un contesto di elaborazione condivisa permette di individuare possibili strategie di promozione della resilienza professionale, utili per collocare i propri vissuti in un territorio di equidistanza emotiva, tale da prevenire il rischio sia di una pervasiva e totalizzante identificazione con i bisogni dell’altro, sia di un massiccio estraneamento e distacco emotivo, spesso agito a scopo difensivo.
Il percorso, finalizzato a far sperimentare ai partecipanti uno spazio condiviso di ascolto e di elaborazione dei vissuti emotivi, è articolato su due moduli: uno formativo, l'altro di supervisione individuale e/o di gruppo
L’assistente sociale oggi è chiamato a far fronte ad uno scenario di bisogni e di richieste estremamente sfumato ed articolato, che non può essere unicamente ridotto alla pura e semplice esplicitazione di pratiche e di procedure conosciute, ma che si rivelano non sempre utili per gestire le situazioni attuali contrassegnate da un elevato grado di problematicità. I bisogni impliciti non svelati, il gioco sottile delle parti, i blocchi della comunicazione, i conflitti sordi o palesi costituiscono elementi di forte criticità che, se non vengono adeguatamente mentalizzati e rielaborati, rischiano di creare una condizione di malessere psicologico che coinvolge operatori e utenti a più livelli e, quindi, di diventare seri ostacoli nell’esercizio delle proprie funzioni professionali. La crisi degli utenti e degli operatori si inserisce a sua volta all’interno di una cornice più ampia, contrassegnata da instabilità economica e sociale (difficoltà a raggiungere la fine del mese, perdita o riduzione del lavoro, mobilità non sostenibile, precariato permanente), che può a sua volta generare incertezza valoriale, dubbi esistenziali, percezione di inadeguatezza a svolgere il proprio ruolo all’interno della famiglia, sfiducia nelle proprie capacità lavorative e nelle opportunità future. Secondo una prospettiva circolare e intersoggettiva, per l’operatore impegnato nella relazione di aiuto conoscere i bisogni propri a contatto con quelli degli utenti e saperli interpretare in un contesto di elaborazione condivisa permette di individuare possibili strategie di promozione della resilienza professionale, utili per collocare i propri vissuti in un territorio di equidistanza emotiva, tale da prevenire il rischio sia di una pervasiva e totalizzante identificazione con i bisogni dell’altro, sia di un massiccio estraneamento e distacco emotivo, spesso agito a scopo difensivo.
Il percorso, finalizzato a far sperimentare ai partecipanti uno spazio condiviso di ascolto e di elaborazione dei vissuti emotivi, è articolato su due moduli: uno formativo, l'altro di supervisione individuale e/o di gruppo
SERVIZIO PSICOPEDAGOGICO PER IL COMUNE DI ARCORE
Il Servizio psico-pedagogico scolastico Zorba si propone di sostenere ed attivare le risorse e le capacità presenti nella scuola e sul territorio per promuovere il benessere dei minori e favorire la prevenzione primaria e secondaria del disagio. Il Servizio predispone progetti integrati
rivolti agli alunni delle seguenti strutture educative e scuole: nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuola secondaria di I grado.
La Cooperativa Sociale Zorba, sulla base di quanto richiesto dal Comune di Arcore per l’affidamento del Servizio psicopedagogico per l’anno scolastico 2014/15, propone progetti da attuarsi nelle scuole, relativamente alle seguenti aree:
1) Area disabilità (consulenza alla stesura di PEI, elaborazione di Progetti di Vita, supporto nella gestione dei comportamenti-problema, sostegno genitoriale nello sviluppo di competenze di resilienza, messa a punto di percorsi di inclusione scolastica e sociale, integrazione dei servizi e delle risorse territoriali)
2) Area sociale (guida ai docenti nella rilevazione degli indicatori di maltrattamento e abuso, raccordo di rete con la Scuola e i Servizi Sociali e di Tutela di Minori, condivisione di protocolli operativi relativi alla tutela dei minori)
3) Area della prevenzione del disagio scolastico e comportamentale (definizione di criteri di individuazione dei Bes, messa a punto di interventi finalizzati alla riduzione del disagio reale, vissuto e percepito, promozione del benessere scolastico, supporto ai docenti nella lettura dei segnali di disagio e delle aree di criticità, sostegno alla circolarità della comunicazione Scuola-Famiglia, elaborazione di percorsi di continuità educativo-didattica)
Il Servizio psico-pedagogico scolastico Zorba si propone di sostenere ed attivare le risorse e le capacità presenti nella scuola e sul territorio per promuovere il benessere dei minori e favorire la prevenzione primaria e secondaria del disagio. Il Servizio predispone progetti integrati
rivolti agli alunni delle seguenti strutture educative e scuole: nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuola secondaria di I grado.
La Cooperativa Sociale Zorba, sulla base di quanto richiesto dal Comune di Arcore per l’affidamento del Servizio psicopedagogico per l’anno scolastico 2014/15, propone progetti da attuarsi nelle scuole, relativamente alle seguenti aree:
1) Area disabilità (consulenza alla stesura di PEI, elaborazione di Progetti di Vita, supporto nella gestione dei comportamenti-problema, sostegno genitoriale nello sviluppo di competenze di resilienza, messa a punto di percorsi di inclusione scolastica e sociale, integrazione dei servizi e delle risorse territoriali)
2) Area sociale (guida ai docenti nella rilevazione degli indicatori di maltrattamento e abuso, raccordo di rete con la Scuola e i Servizi Sociali e di Tutela di Minori, condivisione di protocolli operativi relativi alla tutela dei minori)
3) Area della prevenzione del disagio scolastico e comportamentale (definizione di criteri di individuazione dei Bes, messa a punto di interventi finalizzati alla riduzione del disagio reale, vissuto e percepito, promozione del benessere scolastico, supporto ai docenti nella lettura dei segnali di disagio e delle aree di criticità, sostegno alla circolarità della comunicazione Scuola-Famiglia, elaborazione di percorsi di continuità educativo-didattica)
PROGETTO DI PARTNERSHIP INTERNAZIONALE COMENIUS REGIO "ICF: INCLUSION, COOPERATION, FLEXIBILITY"
(MIUR, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Don Gnocchi di Milano, SI4LIFE, Associazione Capirsi Down, Scuole in rete; partner straniero: Romania) - Zorba è impegnata nell'elaborazione ed applicazione di checklist di autovalutazione di sistema relativamente ai fattori contestuali del codice ICF |